IASTM e Terapia manuale: Tutta la verità scientifica in 3 concetti fondamentali

da | Apr 4, 2023 | 0 commenti

IASTM e Terapia Manuale – Gutta cavat lapidem

IASTM e Terapia manuale - Tutta la verità scientifica - Review IASTM marzo 2021 - fascialfull

“Gutta Cavat Lapidem” recita un detto latino. Ossia “così come una goccia d’acqua con il passare del tempo riesce ad avere la meglio sulla dura roccia, allo stesso modo grazie a pazienza, costanza e perseveranza, possiamo arrivare a ottenere qualsiasi risultato!”

Sono ormai tanti anni che mi occupo di ricerca e di divulgazione in materia ripetendo in maniera ossessiva 2 concetti fondamentali, 3 per la verità.

IASTM – Primo concetto fondamentale – gli errori decennali della ricerca

Parto dal terzo: la gran parte degli studi (per non dire praticamente tutti) fatti negli anni in materia di IASTM in supporto alla terapia manuale focalizzano la loro attenzione solo sul miglioramento del dolore e/o del ROM (range of motion) delle articolazioni dopo la somministrazione di metodica IASTM (con strumenti) in confronto alla terapia manuale senza IASTM.

Per farti un esempio pratico, sarebbe come se disegnassimo uno studio che mette a confronto cosa cambia nello scavare una piccola buca in un vasetto da giardino con la mano nuda o con una palettina. Ma attenzione, non cosa cambia per la mano, cosa cambia per… la buca!

Risultato di questi studi? La piccola buca si può scavare sia a mani nude che con la paletta. Con la paletta un po’ prima. Eureka! Insomma, un non senso logico prima che clinico.

IASTM – 2 concetti fondamentali (semi-sconosciuti ai ricercatori per decine di anni)

Nessuno studio (o quasi… e men che meno nessun corso di formazione) ha mai preso in considerazione i 2 veri aspetti e concetti fondamentali che giustificano l’uso di IASTM in terapia manuale e che ne determinano i grandi vantaggi, ossia:

  1. per evitare che gli operatori si danneggino le mani durante la manipolazione e mobilizzazione dei tessuti molli, problema che colpisce e si verifica in tutto il mondo per i terapisti manuali come si vede in decine di articoli presenti sulle banche dati biomediche che analizzano i work related musculoskeletal disorders (WMSDs) e i work-related upper limb disorders (WRULDs) che costituiscono, per i terapisti manuali (fisioterapisti, osteopati, chiropratici e medici) la seconda causa di assenza da lavoro dopo il mal di schiena;
  2. e per avere maggiore precisione e selettività di trattamento in particolare in alcune aree anatomiche (tipo per la mobilizzazione dei setti interarticolari o per trattare alcune cicatrici).

IASTM e Terapia Manuale – La revisione della svolta

IASTM e Terapia Manuale - Studio Mahmood 2021 - FascialFull

Nessuno studio fino alla pubblicazione di questa revisione di marzo 2021 del JPMA (Journal of the Pakistan Medical Association) la quale, tra le varie, cita testualmente in questi passaggi:

  • “Il vantaggio considerato è che i disturbi muscoloscheletrici possono essere prevenuti anche nei professionisti”;
  • “Il protocollo include il piano di intervento standard che utilizza diverse strategie di sequenza tra cui: esercizio di riscaldamento per aumentare la circolazione sanguigna in un’area specifica”;
  • “I loro benefici sono stati documentati a livello cellulare, con la proliferazione dei fibroblasti direttamente proporzionale alla pressione applicata aumentando la risposta vascolare e il rimodellamento della matrice di collagene”;
  • “I professionisti del lavoro manuale devono applicare la forza con le mani durante le ripetizioni STM. Ecco perché il rischio di disturbi legati al lavoro è maggiore in tali terapie manuali”;
  • Forma ed ergonomia li rendono più precisi e specifici per i tessuti molli coinvolti”;
  • I disturbi muscoloscheletrici (per gli operatori) possono essere evitati mediante l’uso di questa tecnica poiché è richiesta una minore forza con l’uso della forza meccanica attraverso l’uso di strumenti. Uno studio in Africa ha affermato che il rischio di lesioni al pollice era del 66% tra i terapisti manuali. Quasi il 50% dei terapeuti sviluppa disagio con specialità simili con un rischio maggiore in giovane età poiché il ruolo principale nello sviluppo di tali disturbi risiede nel rischio di forza elevata e pressione diretta”;
  • “È necessario concentrarsi su protocolli riabilitativi aventi una riabilitazione precoce con un buon livello di prognosi. Dovrebbero esserci corsi di formazione, workshop e seminari sulla sua efficacia e sulle capacità di apprendimento di base sotto forma di moduli. Anche in questo settore critico mancano studi clinici di alta qualità”.

IASTM e terapia manuale: La sorprendente la conclusione di questa revisione

Uno IASTM è efficace per la riabilitazione precoce, che consente di risparmiare tempo sia per i pazienti che per i professionisti. È efficiente dal punto di vista energetico e ha le sue indicazioni, controindicazioni e precauzioni. In alcuni casi, la gestione conservativa limita i requisiti chirurgici se adeguatamente gestita. Il rischio di disagio e dolore dovuto a un uso eccessivo durante l’applicazione di tecniche manuali può essere evitato utilizzando tali tecniche strumentali.

Nel mondo dei “poteri magici” attribuiti o che si pensava (e ancora molti pensano) dovessero essere insiti negli strumenti IASTM sono stato da sempre una solitaria voce fuori dal coro ogni qual volta si faceva riferimento alle indicazioni (ed alle controindicazioni) relative all’uso in terapia manuale:

  • sia verso i “detrattori”, che nella migliore delle ipotesi avevano letto qualche abstract o pubblicazione in materia (nella peggiore nemmeno quello) e che dicevano “non c’è molta differenza con la terapia a mano nuda”. E io rispondevo “eh grazie, e dov’è la novità? C’è differenza per la mano però… (a patto di usare uno strumento con una ergonomia specifica)” e non solo in realtà;
  • sia verso i “fautori” e “idolatri” di pezzi di ferro o pietra (spesso più fondamentalisti dei detrattori) che però non avevano nessuna tecnologia, ricerca ed ergonomia alla base che consentisse veramente di avere una leva vantaggiosa e quindi un vero vantaggio meccanico utile migliorare gli outcome con minore energia da parte dell’operatore e minore stress articolare per la mano e non solo.

Permettimi ora un piccolo momento di autocelebrazione. Questi sono concetti che in materia non conosceva nessuno (e ancora sono sconosciuti per molti, soprattutto in ambito formativo) fino a qualche anno fa.

Visto che sono diversi anni che questo blog del sito fascialfull.com (e il sito stesso) viene letto in tutto il mondo, dall’Europa, agli USA passando per l’Asia, l’Africa e l’Oceania, mi piace pensare che tra gli autori ci sia stato anche qualche studioso dei miei articoli e materiali e che alla fine la goccia abbia scavato la dura roccia… anche perché alcuni passaggi contenuti in questa pubblicazione scientifica sono veramente ed incredibilmente identici alle mie pubblicazioni (il libro su tutte).

Di questo e molto altro parleremo anche nella Master Class in aula.

Per il resto siamo a lavoro per produrre e pubblicare qualcosa di ancor più specifico e chiaro in materia. Con l’auspicio che possa servire anche da riferimento per le future pubblicazioni.

Ti ricordo, se sei interessato all’argomento, che ti parlo di questi e di molti altri concetti fondamentali utili ad aumentare l’efficacia del trattamento della fascia in terapia manuale anche nel mio libro Quando, Perché e Come usare uno IASTM in Terapia Manuale: la Fascia come porta di accesso al Sistema Nervoso (scritto per gli addetti ai lavori: fisioterapisti, osteopati, medici e chiropratici).

Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti e sentiti libera/o di condividere questo articolo anche sui tuoi canali social.

A questo punto non mi resta che salutarti e darti il mio arrivederci al prossimo articolo.

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