Le interazioni miofasciali nel dolore e nelle disfunzioni (come gestirle con uno IASTM)

da | Ott 31, 2016 | 0 commenti

In che modo la Fascia influenza la nocicezione: Una interessante review sulle interazioni miofasciali nel dolore

In questo articolo sono riportate le conclusioni di una interessante review pubblicata su Pubmed sulle interazioni miofasciali nel dolore e nella disfunzione le quali stanno guadagnando negli ultimi anni sempre più popolarità, e non a caso le nuove ricerche continuano a dimostrare la loro rilevanza clinica. Il presente studio ha tentato di consolidare la letteratura disponibile sui cambiamenti che possono verificarsi all’interno della fascia, per reintegrare la nostra comprensione della connessione tra il sistema fasciale e il sistema neurologico.

Dal punto di vista osteopatico, questa review propone come gli interventi manuali abbiano diversi metodi di interazione sulla fascia a livello locale, segmentale e globale.

Interazioni miofasciali nel dolore - Trattamento fasciale a mano libera - fascialfull 01

È stato dimostrato che cambiamenti strutturali nella fascia si verificano a seguito di terapia manuale, sotto forma di cambiamenti palpabili nell’organizzazione e nello stato di idratazione del tessuto connettivo.

Riducendo la reticolazione anormale nel collagene, l’intervento può aumentare l’idratazione dei tessuti e aumentare lo spessore degli strati fasciali.

Devi sapere che anche in questi casi l’integrazione ed il supporto di uno IASTM Professionale come Fascial Full® può essere di grande aiuto leggi ora cosa ne pensano DECINE di tuoi colleghi sulla pagina Opinioni

Interazioni Miofasciali nel Dolore: Principi di Base delle Tecniche IASTM di supporto in Terapia Manuale

L’uso di uno IASTM in Terapia Manuale si basa su diversi principi chiave, tra cui:

  • La mobilizzazione del tessuto: gli strumenti IASTM aiutano a mobilizzare i tessuti molli in modo sicuro e controllato, favorendo la vascolarizzazione, l’elasticità e la rimozione di aderenze e fibrosi;
  • La rottura delle aderenze: gli strumenti IASTM facilitano la rottura delle aderenze all’interno dei tessuti molli, consentendo il pieno ripristino funzionale nello scorrimento dei piani fasciali e tessutali;
  • Il microtrauma controllato: l’induzione di microtraumi controllati nei tessuti trattati stimola una risposta infiammatoria locale, favorendo la rimozione delle fibrosi o del tessuto cicatriziale e attivando una cascata infiammatoria più funzionale che stimola la guarigione del tessuto target;
  • La selezione degli strumenti: elemento fondamentale per essere efficaci ed efficienti nel trattamento della Fascia e dei tessuti molli è una adeguata scelta degli strumenti per individuare e trattare le restrizioni tessutali. In questo senso una adeguata ergonomia e progettazione dello strumento sono fondamentali per ottenere un adeguato vantaggio meccanico e giustificare l’uso di uno IASTM in Terapia Manuale. In questo senso Fascial Full® ti assiste e supporta sempre al meglio;
  • Miglioramento del movimento: l’aumento della mobilità dei tessuti molli si traduce anche in un miglioramento del range di movimento (è dal micro-movimento che nasce il macro-movimento) e della flessibilità articolare;
  • Riduzione del dolore: il trattamento con uno IASTM può ridurre il dolore attraverso l’attivazione del sistema antinfiammatorio e la modulazione e riduzione della sensibilità nocicettiva del tessuto trattato.

Meccanismi d’azione di uno IASTM

Interazioni miofasciali nel dolore - Trattamento fasciale con supporto IASTM Professionale - fascialfull 01

L’utilizzo di uno IASTM in Terapia Manuale per gestire le interazioni miofasciali nel dolore determina diversi effetti fisiologici:

  • Effetto meccanico: la pressione esercitata dagli strumenti aiuta a rompere le aderenze e le fibrosi, aumentando l’elasticità dei tessuti;
  • Effetto vascolare: il microtrauma controllato stimola la vascolarizzazione, favorendo l’apporto di ossigeno e di nutrienti ai tessuti;
  • Effetto antinfiammatorio: il trattamento con uno IASTM può modulare l’infiammazione e ridurre il dolore, favorendo la guarigione dei tessuti;
  • Effetto neurologico: la stimolazione dei recettori cutanei e fasciali può modulare la sensibilità nocicettiva, riducendo la sensazione di dolore.

Fascia e IASTM: Applicazioni cliniche in Terapia Manuale

Gli IASTM trovano un ampio impiego nella pratica clinica in terapia manuale per il trattamento di varie condizioni muscoloscheletriche, tra cui:

  • Sindromi del Dolore Neuro-Mio-Fasciale: gli IASTM sono efficaci nel trattare i trigger point e le tensioni muscolari associate alla sindrome del dolore miofasciale, riducendo il dolore e migliorando la funzione muscolare (quindi intervenendo in modo diretto sulle interazioni miofasciali nel dolore);
  • Lesioni Sportive: gli atleti che sono stati affetti da lesioni muscolari o tendinee possono beneficiare del trattamento mediante il supporto di uno IASTM per accelerare il processo di guarigione e ripristinare la forza e la flessibilità;
  • Dolori Articolari: nei pazienti con disturbi articolari, gli IASTM possono essere utilizzati in supporto alla terapia manuale per migliorare la mobilità articolare, ridurre l’infiammazione e alleviare il dolore.

Fascia e Dolore: Cosa accade a livello cellulare?

Le interazioni miofasciali nel dolore

A livello cellulare, varie forme di allungamento (breve, statico, dinamico) applicati alla fascia possono alterare i percorsi di comunicazione tra le cellule, con conseguente cambiamento rilevabile sia in vivo che in vitro. In questi casi i fibroblasti dimostrano notevole capacità di modificare la propria struttura sulla base delle forze a cui vengono sottoposti.

Se si guarda alle interazioni neuromuscolari, la ricerca suggerisce che le terminazioni nervose del Ruffini, situate nel tessuto connettivo profondo sono più probabilmente coinvolte nell’adattamento neuromuscolare miofasciale. I meccanorecettori concentrati principalmente nelle zone di transizione all’interno delle giunzioni tendinee muscolari, possono essere modulati per regolare verso il basso il tono muscolare efferente.

In maniera autonomica, fibre adrenergiche situate nella fascia possono svolgere un ruolo importante nella vasodilatazione. La dilatazione riflessa della matrice extracellulare può quindi influenzare la transizione da uno stato solido denso (gel) allo stato liquido (sol).

Durante l’insorgenza acuta di una infiammazione indotta e modulata dalla terapia manuale, la matrice extracellulare si dilata permettendo la diminuzione della pressione del fluido interstiziale (fluidodinamica). Una più alta pressione osmotica vascolare a sua volta provoca un maggiore flusso di fluidi e di nutrimento della zona trattata.

Investigando il sistema neuro-endocrino è stato accertato che la terapia manuale può diminuire i markers infiammatori circolanti e creare cambiamenti ormonali misurabili per giorni successivi al trattamento.

La rete fasciale rappresenta l’unico tessuto in grado di unificare le connessioni intracellulari ed extracellulari in tutto il nostro corpo. Le interazioni sopra descritte hanno lo scopo di illuminare la complessità di questo sistema, mentre gli autori vanno ulteriormente nello studio sulla fascia.

Quando si considera il livello di interazione a livello locale, globale e segmentale di cui sopra, è evidente che come terapeuti, dobbiamo considerare la necessità di un approccio multidisciplinare per affrontare tutti i fattori coinvolti.

Trovi lo studio completo qui

interazioni miofasciali nel dolore: come saperne di più

Ti ricordo, se sei interessato all’argomento, che ti parlo di questi e di molti altri concetti fondamentali utili ad aumentare l’efficacia del trattamento della fascia in terapia manuale anche nel mio libro Quando, Perché e Come usare uno IASTM in Terapia Manuale: la Fascia come porta di accesso al Sistema Nervoso (scritto per gli addetti ai lavori: fisioterapisti, osteopati, medici e chiropratici).

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