La Fascia: un organo orfano di diagnosi

da | Feb 16, 2022 | 0 commenti

La Fascia: un organo orfano di diagnosi

La Fascia Liquida - 01

Ti sei mai chiesto cosa abbia potuto portarti ad un piccolo o grande fallimento terapeutico?

Ti sei mai chiesto cosa non abbia funzionato?

Ti sei mai chiesto se il tuo trattamento sulla fascia e i tessuti molli possa risultare efficace?

Se ti sei fatto almeno una volta questa domanda allora le prossime frasi presenti in questo articolo potranno esserti di grande aiuto.

In questo articolo infatti voglio presentarti e rivelarti quello che è forse il problema principale della mancata gestione o dei mancati risultati di cura nelle problematiche neuro-muscolo-scheletriche.

Devi sapere che nonostante, come ampiamente riportato in letteratura, esistano vere e proprie patologie legate alla fascia e al sistema neuro-miofasciale che producono effetti indesiderati e problemi anche importanti, sia di tipo più locale che di tipo sistemico, purtroppo, un problema ancora irrisolto è quello che la fascia è spesso un sistema, un organo, orfano.

Si hai letto bene, orfano, ma orfano di diagnosi.

Fascia e Imaging

La fascia purtroppo è ancora oggi un organo tanto importante quanto dimenticato perfino nei sistemi diagnostici classici: radiografia, risonanza magnetica, TAC, ecc. In tutti questi sistemi di immagini infatti, vengono indagati sempre muscoli, organi, articolazioni e ossa in generale senza che venga quasi mai presa in considerazione una patologia intrinseca della fascia.

Per un motivo molto semplice, la fascia non si “vede” nelle immagini, o quasi.

Perché difatti le disfunzioni della fascia si presentano il più delle volte attraverso delle cicatrici funzionali e non con delle vere e proprie lesioni anatomiche visibili e circoscritte. Il rischio quindi è quello che un occhio non “allenato” possa non identificarle.

E questo accade spesso anche se in medicina e nelle banche dati biomediche possiamo trovare numerosi riferimenti a patologie correlate alla fascia definite proprio sindromi miofasciali.

Questo ad oggi è ancora un problema non di poco conto in quanto, come già detto, le disfunzioni fasciali possono essere causa di importanti problemi sia di natura più locale che di tipo più sistemico, e non solo di carattere muscolo-scheletrico.

Tra l’altro queste disfunzioni possono essere causate o peggiorate dallo stile di vita e possono essere anche amplificate dalla terapia farmacologica che contribuisce ad acidificare ed a densificare i tessuti per finire quindi in un circolo vizioso nel quale viene a trovarsi il paziente. Ecco perché è importante evitare l’abuso o l’uso non appropriato di farmaci.

Fascia: Diagnosi, Valutazione Funzionale, Trattamento

In questo contesto è di fondamentale importanza una adeguata diagnosi medica che deve essere precisa poiché il rischio sarebbe quello di trattare, nella migliore delle ipotesi, solo gli effetti e non le cause di un problema o di una patologia.

In questo senso, se l’intervento terapeutico non è appropriato e adeguato allo stato clinico del paziente, il rischio di fallire è dietro l’angolo.

Ecco perché, nel trattamento della fascia, è fondamentale riconoscere in maniera precoce le disfunzioni neuro-mio-fasciali con l’adeguato supporto medico, ed ecco perché poi è fondamentale il giusto inquadramento funzionale da parte del fisioterapista.

Da non dimenticare che se da un lato è di fondamentale importanza l’inquadramento diagnostico e funzionale, dall’altro è fondamentale allo stesso modo essere in grado di trattare in maniera “chirurgica”, precisa e selettiva anche la più piccola disfunzione di questo organo. E per farlo al meglio, nel modo più specifico e selettivo e di conseguenza efficace, è fondamentale dotarsi di uno strumento di supporto alla terapia manuale, uno IASTM professionale.

Grazie ad uno strumento specifico e professionale difatti sarai in grado di trattare anche la più piccola disfunzione fasciale e ripristinare in questo modo non solo la fisiologica “meccanica” tessutale ma anche la stessa omeostasi biochimica e biofisica del tessuto trattato. Ricordati inoltre che è dal micro-movimento che si genera il macro-movimento. Ecco perché devi essere in grado di riconoscere e trattare al meglio anche la più piccola disfunzione fasciale.

Ed ecco perché, se vuoi conoscere e approfondire al meglio tutti questi argomenti (valutazione, trattamento, neurofisiologia, strategie terapeutiche, effetti e molto altro), anche per capire dove ci troviamo oggi e su quali basi si fondano le nostre conoscenze, ti consiglio di iniziare leggendo il primo libro in materia dal titolo “Quando, perché e come usare uno IASTM in Terapia Manuale”.

Un testo in cui sono racchiuse le maggiori e più aggiornate evidenze scientifiche in materia e che non a caso ha come sottotitolo “La fascia come porta di accesso al sistema nervoso”.

Buon lavoro e se hai trovato questo contenuto interessante, condividilo e fammi sapere cosa ne pensi nei commenti.

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